La Domus Aurea ai tempi di Nerone

Guarda la Domus Aurea come neppure Nerone ha mai fatto prima! Dal 4 febbraio sarà possibile. Grazie ad una nuova tecnologia immersiva, sarà consentito vedere alcuni ambienti, soprattutto la Sala dalla volta dorata, come erano ai tempi di Nerone. Il tutto grazie al soprintendente del Colosseo e all’Area archeologica centrale di Roma, Francesco Prosperetti. Grazie alla realtà virtuale, riprendono luce e colore le ninfe e le divinità dell’Olimpo, che decorano la volta della sala a dodici metri di altezza; sarà visibile tutto nei minimi dettagli, come nemmeno l’imperatore romano poteva vederli. La nuova tecnologia è fruibile attraverso venticinque postazioni hi-tech. Queste sono dotate di avanzatissimi visori stereoscopici e sono accompagnate da un video racconto all’ingresso del monumento. Sarà disponibile al pubblico a partire dal 4 febbraio ogni sabato e domenica su prenotazione a gruppi di 25 persone per volta. Un percorso multimediale che rivoluzionerà la percezione del monumento. Leggi l’ARTICOLO e guarda il VIDEO

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Situata sul Colle Oppio di fronte al Colosseo, la Domus Aurea ha riaperto parzialmente per le visite guidate alla fine del 2014. Ha chiuso per sei anni dopo la chiusura per problemi di frane.

I lavori in corso proseguiranno fino al 2018. Per la messa in sicurezza e il ripristino del sito sotterraneo sarà necessario un budget complessivo di oltre 30 milioni di euro.

Costruito da Nerone (37-68 dC) dopo il grande incendio di Roma del 64 dC, il vasto complesso della Domus Aurea copriva gran parte del vicino Palatino. Poi successivamente il Celio al momento del suo completamento. Le stanze decorate con affreschi raffiguranti creature fantastiche; grifoni; e leoni alati. Le pareti, invece, adornate con pietre semipreziose e foglia d’oro.

L’imperatore Traiano fece costruire in seguito le famose Terme di Traiano sulla Domus Aurea. Mentre il Colosseo fu costruito sul sito di un lago prosciugato che un tempo apparteneva allo stravagante complesso.

Durante il Rinascimento artisti come Raffaello, Pinturicchio e Michelangelo scesero con funi nella Domus Aurea. Da esso hanno appreso la prospettiva utilizzata negli antichi affreschi. Gli artisti hanno inciso i loro nomi sulle pareti come prova della loro visita.